Chiesa di S. Andrea in Porta Dipinta

30/5/2021, ore 17

Il primo appuntamento della Stagione 2021 propone un viaggio attraverso tre secoli, osservato dal punto di vista di due strumenti: il violoncello e il liuto (nelle sue forme diverse e nella sua evoluzione: la chitarra).

Il programma tripartito esplora diverse epoche: rinascimentale, barocca, romantica.

L’epoca aurea rinascimentale coincide con il momento di massimo splendore per il liuto e per i suoi derivati, mentre è da considerarsi agli albori della storia secolare del violoncello. Se infatti in questo periodo i brani per liuto sono innumerevoli, allo strumento ad arco iniziano ad essere dedicate le prime pagine solistiche solo alla fine del ‘600, notamente con il bolognese Gabrielli, compositore di numerosi ricercari per violoncello solo e di due pregevoli sonate per violoncello e basso.

Nel ‘700 i ruoli si invertono, con il violoncello che trova sempre di più una propria identità anche come strumento protagonista, mentre il liuto subisce un lento ma inesorabile declino. Il romano Giovanni Zamboni è uno degli ultimi virtuosi di questo strumento a scrivere pagine a lui dedicate, tra cui la sonata per arciliuto in programma in questo concerto. La funzione del liuto diventa sempre più quella di accompagnamento nel basso continuo, pratica che resisterà per qualche decennio ancora. In questa funzione potremo ascoltare il liuto accompagnare il violoncello nella sonata di Vivaldi.

Nell’800 si assiste invece all’ascesa di uno strumento che dal liuto deriva, ma da cui si differenzia profondamente per varie caratteristiche sia di costruzione che espressive: la chitarra. Strumento apprezzato per le sonorità dolci e intime, viene usato in concomitanza con altri strumenti non più come supporto nel basso continuo, ma con una propria identità definita e una scrittura a essa dedicata. Ecco quindi che trovano spazio innumerevoli pagine di duo con chitarra abbinata al flauto o al violino (combinazione esplorata con successo anche dal grande Paganini); mentre sono più rare le composizioni per chitarra e violoncello, di cui gli splendidi tre notturni di Burgmüller sono un mirabile esempio.

H. Kapsberger Toccata VI da “Primo libro di intavolatura di Chitarrone”
D. Gabrielli Sonata per violoncello e basso continuo in sol maggiore
G. Zamboni Sonata per arciliuto
A. Vivaldi Sonata per violoncello in mi minore RV 40
J.M.C. Dall’Abaco Capriccio per violoncello solo n°1
J.F.F. Burgmüller Tre notturni per violoncello e chitarra

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Ensemble Locatelli

Thomas Chigioni, violoncello barocco/romantico
Mauro Pinciaroli, chitarra e liuto