«La solitudine è indipendenza: l’avevo desiderata e me l’ero conquistata in tanti anni. Era fredda, questo sì, ma era anche silenziosa, meravigliosamente silenziosa e grande come lo spazio freddo e silente nel quale girano gli astri.»
(H.Hesse)

Il quarto concerto della Stagione è quello che prevede un programma più intimo e raccolto. In questo concerto vedremo i solisti di Ensemble Locatelli esprimersi singolarmente per poi congiungersi solo alla fine del programma.

Il titolo prende spunto dalla differente traduzione del termine “solitudine” nella lingua inglese. Se per un senso di smarrimento e di sofferenza la parola usata è loneliness, la possibilità di un intimo raccoglimento e del godimento del proprio spazio è espresso tramite il termine solitude. Vari musicisti, da Purcell a Piazzolla hanno dedicato alla solitudine pagine di rara bellezza.

La “Solitude” inglese, usata quindi in accezione positiva, è il filo conduttore del concerto più intimo della rassegna.

Le citazione di H.Hesse permette inoltre di cogliere lo spunto di esibirsi a Palazzo Terzi, storico gioiello bergamasco, di cui proprio lo scrittore apprezzava la bellezza.

Concepito come forma di concerto itinerante, questo appuntamento prevede una visita guidata all’interno del palazzo, arricchendo le soste contemplative nelle varie stanze con interventi musicali.

 

Johann Sebastian Bach (1685-1750)
Suite per violoncello solo n°1  BWV 1007 (viola)

Suite per violoncello solo n°3 BWV 1009

Ludwig van Beethoven (1770-1827)
Duetto “da suonare con gli occhiali” WoO 32